La crisi sembra aver intaccato quasi tutti i settori commerciali, ma in continua ascesa l’apertura di nuovi parrucchieri stranieri, soprattutto costituiti da imprese cinesi. Nei servizi dedicati alla persona (parrucchieri, estetiste, centro “massaggi”…) infatti l’aumento è esponenziale tra il 2011 ed il 2012 l’incremento è stato di circa il 39%, con 2,67 i miliardi di euro che gli immigrati cinesi residenti in Italia hanno inviato in patria. Ed il trend è in continua crescita: nel primo trimestre 2013 le stime calcolano un +19% rispetto all’anno precedente.
Basti pensare che a Milano 1 parrucchiere su 9 è straniero: il 27,9% di essi ha aperto a Milano, seguono Torino col 7,2% e Bologna col 5,2%.
Un settore che sembra apparentemente in crescita da un lato, affronta una profonda crisi dall’altra: troppe nuove aperture soprattutto a discapito dei giovani che cercano, dopo un adeguato percorso formativo e professionale, di entrare in un mercato veramente difficile ed in continuo cambiamento contrastati anche da una concorrenza sleale. Numerosi infatti sono stati i casi riscontrati riguardo gli adempimenti fiscali/contributivi e relativi al rispetto delle norme igienico-sanitarie, ma soprattutto di prezzi molto bassi rispetto alla media del settore.
Voi cosa ne pensate a riguardo?